TEATROPOESIA - NUOVA PRODUZIONE: LA CORSA DEI FUOCHI - opera senza cornice


poesia e regia Ida Travi

voce e azione scenica Daria Anfelli
coreografia e danza Giuliana Urciuoli
voce cantante Patrizia Simone
musica originale Andrea Mannucci
disegno luci Vittoria Coccia

produzione Poetica&Uqbar


La corsa dei fuochi è un’opera di poesia, musica e danza contemporanea.
Rimanda all’apertura dell’Orestea di Eschilo: in quella scena la sentinella accucciata come un cane sul tetto della casa degli Atridi, attende il segnale di fuoco che porta l’annuncio della caduta di Troia. All’orizzonte si accendono i fuochi, ai suoi piedi si stende la città, la polis.


Da questa immagine ‘greca’ nascono le tre sentinelle che campeggiano in quest’opera: la poetessa, la danzatrice e l’attrice.
Queste tre sentinelle d’inizio millennio scrutano un altro tempo ma rivivono poeticamente la tensione millenaria che unisce il molto antico al contemporaneo: da un lato l’oikos, il focolare, il domestico senza storia, e d’altro lato la polis, che questi focolari ingloba o nega.
La polis di sempre con la sua dimensione costruttiva e storica.
Femminile e maschile, pubblico e privato, dentro e fuori confliggono e intanto intorno, alberi, bastoni, tazze, mantelli…


Nella tensione tra l’oikos, il domestico, e la città che incombe con la sua dimensione vittoriosa e tragica insieme, tre sentinelle vivono in guardia:
“…a chi sa io parlo volentieri,
a chi non sa io taccio”.


Questo PARLARE VOLENTIERI è in realtà un parlare cifrato, misterioso: è poesia, musica, danza. E’ un parlare poetico sospeso tra i silenzi e le esplosioni del mondo di tutti e del mondo di ciascuno: padre, madre, albero e fiume, neve. Città accecante, e più in là penombra, dove lenta e vuota dondola, dondola una culla. (Ida Travi)



RECENSIONI CRITICHE


CORRIERE DELLA SERA – Corriereblog Poesia
22/02/2008
Ida Travi mette in scena al Teatro Camploy di Verona il suo poema "La corsa dei fuochi", debutto il 26 febbraio
Scritto da: Ottavio Rossani


Martedì 26 febbraio alle ore 21, al Teatro Camploy (via Canterane 32) di Verona, debutta La corsa dei
fuochi, opera poetico/musicale scritta e diretta da Ida Travi.

La corsa dei fuochi è un atto scenico di 75 minuti tratto dall’omonima raccolta poetica di Ida Travi, pubblicata da Moretti&Vitali (2007). In precedenza, diversi estratti dell’opera erano stati presentati o recitati nelle trasmissioni Radio Tre Suite, Fahrenheit e Zapping.
La messa in scena di Verona è un atto unico In scena l’attrice interpreta una sentinella del nostro tempo. L’azione rimanda alla scena d’apertura dell’Orestea di Eschilo: in quella scena la sentinella accucciata come un cane sul tetto della casa degli Atridi attende il segnale di fuoco che porta l’annuncio della caduta di Troia. All’orizzonte si accendono i fuochi, sotto di lei si stende la città. Da un lato l’oikos, il focolare, il domestico senza storia, e dall’altro la polis, che questi focolari ingloba o nega. Coreografia, musiche originali e canti sono composti e sviluppati sul testo poetico.

Lo spettacolo è sostenuto dal Comune di Verona (Commissione Cultura 1°Circoscrizione) in co-produzione con POETICA&UQBAR, fusione di due Associazioni (Poetica e UqbarTeatro ). L’esperimento propone ancora una volta un esempio di “teatro di poesia” che in Italia non ha quasi mai avuto molto consenso. A meno che non l’abbiano realizzato mattatori come Vittorio Gassman, Carmelo Bene, Giorgio Albertazzi, insomma star di grande popolarità e richiamo. La particolarità della proposta del Teatro Camploy è che presenta il testo di un’autrice contemporanea, impresa ancora più temeraria. .

Di solito Ida Travi recita personalmente i suoi testi che hanno un andamento di poesia orale e oracolare. Questa volta fa la regista e ha affidato il ruolo di interprete all’attrice Daria Anelli. Lo spettacolo si avvale della
coreografia di Giuliana Urciuoli e della musica di Andrea Mannucci, per cui alcune poesie diventano veri e propri canti, di grande capacità espressiva ed evocativa..


L’ARENA Spettacoli
2/03/2008
LA CORSA DEI FUOCHI – opera senza cornice
poesia e regia di Ida Travi
Teatro Camploy 26 e 27 febbraio 2008
Una ‘Corsa’ ricca di poesia e tutta al femminile
scritto da: Simone Azzoni

Operazione difficile il teatro poesia: è la spazializzazione della parola lirica, la carnalità e la temporalità del presente dei versi. Più facile se è il “femminile” a costruire le sponde entro le quali la narrazione si fonde alla poesia; il femminile che rimbalza dalla platea al palco del Camploy per sostenere LA CORSA DEI FUOCHI scritto e diretto da Ida Travi. La sua poesia dell’ascolto, dell’oralità, dell’evocazione si fa apertura ad altri linguaggi nelle coreografie di Giuliana Urciuoli e nella voce di Daria Anfelli. E’ respiro ampio la loro unità costruita su una sottile, impalpabile struttura che dice della fragilità dell’anima e delle sue vibrazioni.
La parola della Travi che soffia il rapporto tra uomo e natura, le lacerazioni della solitudine, i microcosmi del gesto quotidiano si raffina ulteriormente nei paesaggi disegnati dal corpo e dalla parola.
Le calibratissime Anfelli e Urciuoli diventano il doppio, il testo non scritto, la sottolineatura visibile del silenzio pieno che irrompe negli spazi lasciati dal testo. E’ comunicazione degli spazi bianchi, comunicazione del doppio e delle rifrazioni tra il buio e il colore delle luci disegnate da Vittoria Coccia.
Proposta elegante sostenuta dalla musica ‘einaudiana’ di Andrea Mannucci, La corsa dei fuochi occupa lo spazio intermedio
lasciato libero dal sogno e dal tempo.
Usa l’immobilità, le dilatazioni, la spezzettatura del gesto e la sua ricomposizione, usa il sussurro ampio che cerca rigore, centro, unità e senso nelle terre di nessuno, nelle terre abbandonate dalla logica consequenziale e causale. Usa l’assenza e la fuga, l’imprecisione e la diagonale, la circolarità.
E’ un lavoro che si prende sul serio, da proteggere nelle pieghe del femminile e che segna finalmente una possibilità nuova a tanto teatro di poesia fatto tristemente al leggio.

FOTO LA CORSA DEI FUOCHI - OPERA SENZA CORNICE